lunedì 26 gennaio 2009

Enterprise Web 2.0 Agenda del 2009 – Dion Hinchcliffe Predictions

Il guru del Web 2.0, Dion Hinchcliffe, ha di recente pubblicato un abstract delle sue predizioni relative al 2009. Previsioni e trend attese da tutta la comunità mondiale dell'enterprise Web 2.0.
Ovvia premessa … anche Hinchcliffe prende atto della grave situazione economica mondiale, ma con lo spirito tipico degli americani (e l’elezione di Obama, interprete di un auspicato New Deal è significativa in tal senso) anche il guru indiscusso del Web 2.0 mondiale ritiene che, dal punto di vista dell’IT, si sia di fronte ad una singolare chance.

Chance è un termine che esiste sia nel vocabolario francese sia in quello anglosassone.

Per i francesi ha più il significato di destino, fato.

Per gli anglosassoni significa prevalentemente sfida, opportunità.

… e da come sta reagendo il Vecchio Continente alla crisi mondiale si comprende la netta differenza tra i Due Mondi …
L’Europa sta attendendo il suo destino in una sostanziale inazione, aspettando che, per così dire, passi la bufera…
L’America sta cercando invece attivamente la sua chanche, sfida…

Ed il Web 2.0, per gli statunitensi, rappresenta una delle opportunità più chiare, certe e definite in ambito di web technologies.

Opportunità peraltro estremamente pragmatica e concreta.
Lo schema precedente di Hinchcliffe è chiaro ed immediato.
Solo due note ci interessa quindi sottolineare del suo articolo (che può essere visionato integralmente al link http://blogs.zdnet.com/Hinchcliffe).

Le piattaforme di Social Network, secondo Hinchcliffe, conviene estenderle e dispiegarle soprattutto:

  • verso ed in integrazione con i sistemi CRM, che già hanno necessità vitale di espandere la qualità dell’interazione con i Clienti (gestire in sostanza quello che i Call Center non sono stati in grado di gestire in questi anni)

  • per la condivisione della conoscenza interna alle aziende (le piattaforme di collaborazione lavorano più efficacemente in modalità Wiki e su sistemi basati su criteri di social networking in integrazione e collaborazione con il mondo esterno – vedi caso del R&D della Procter & Gamble esternalizzato in modalità Wiki).

In questa ottica sono purtroppo assai sintomatici gli atteggiamenti di chiusura (blocco delle porte Internet, per i loro dipendenti, verso tutte le piattaforme Web 2.0 come Twitter, Facebook, You Tube, Instant Messanging come Microsoft Messenger…) che molte aziende europee stanno attuando in maniera sistematica nei confronti del Web 2.0 che dilaga ormai su Internet.

Dilagano e si espandono le piattaforme Web 2.0 e come tutte le novità tecnologiche fanno anche un po’ paura!!!

Vi è di certo un equivoco su cosa sia il Web 2.0 e di come siano acceleratori virali e catalizzatori di conoscenza (Internal Knowledge) le reti sociali e non si comprende quindi la chiusura anche dei mass media (vedi sempre le campagne aggressive di denigrazione di Facebook sui media tradizionali - stampa e televisione soprattutto - anche se in quel caso forse si è dinanzi ad una battaglia tra competitor!) verso tali tecnologie.

In fondo, però, tale atteggiamento di chiusura era lo stesso che le aziende e non solo loro avevano anni fa verso tutto il mondo Internet nella fase iniziale della sua espansione.
Il paradosso estremo poi è che spesso le aziende che bloccano e chiudono piattaforme come Facebook o Messenger sono le stesse che stanno magari progettando di vendere o fornire, ai loro stessi Clienti, piattaforme di collaborazione Web 2.0!!!
E’ evidente la contraddizione e quindi si è fiduciosi, insieme a Dion Hinchcliffe, che tali comportamenti, se vogliamo in fondo anche schizofrenici, prima o poi saranno riconsiderati…

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