domenica 26 luglio 2009

Continuous Integration as solution in Economic Meltdown?

Ognuno ha la sua vision ma la costante di questa fase economica è che quasi tutte le aree tecniche IT sono focalizzate... sui budget disponibili!!!
Budget che sono oggi, ancor di più che nel passato, il vero driver di ciò che è possibile fare o non fare…
“In economic meltdown CFO is a CIO!!!” e mai come adesso, in qualsiasi realtà, forse questo è vero!!!
L'economic meltdown probabilmente sarà la tomba di ciò che si è già rivelato inefficace nel corso degli ultimi anni ... Le rigide modalità organizzative dipartimentali (anni ‘80) che “generano” solo conflitti di competenze (e questo lo sapevamo già bene!)... spazzate via quindi...
Ma spazzato via ugualmente anche il modello (anni 2000) su cui si erano riposte invece molte speranze di Creative Software Factory ….
Modello, quest’ultimo, che ha mostrato la corda purtroppo per profitti troppo bassi o inesistenti ...rispetto ai costi di un sostanziale R&D in continuum
Qualcosa del genere fanno gli americani ma loro hanno l'esperienza consolidata dei Venture Capitalist... un "concreto" R&D che in Europa ammettiamolo ... nessuno sa veramente fare... nè il Pubblico nè il Privato...
Purtroppo altri modelli consolidati al momento non sono in vista, li stanno cercando tutti del resto.
L’unica cosa che forse si può fare, secondo le best practices raccomandate, almeno per le aree di competenza tecnica, è di avvicinarsi il più possibile alle esigenze di:

a) Time to market
b) Business Continuity

In sostanza velocità di implementazione e stabilità di piattaforma.
Gli unici modelli architetturali compatibili per gestire entrambe queste esigenze sono forse quelli della Continuous Integration & Perpetual Beta ... Anche perchè consentono di comprimere, (perchè gestiti in modalità automatica!!!) i costi di ruoli diversificati (tester, operation, management, software developer).



Sono modelli verso cui ogni giorno converrebbe ruotare pian piano le piattaforme ed infrastrutture software.

Sulle discipline di project management anche lì c’è profonda evoluzione in corso ed il profilo di PM&Manager tradizionale, mero pusher & dispatcher di attività, sta mostrando definitivamente la corda anch’egli…
Anzi si sta sempre di più facendo strada il modello di riferimento di PM&Manager a forte valenza tecnica … con competenze di business ed attenzione ai costi, ai profitti ed ai budget….
Sono questi PM quelli ideali per essere connector tra le aree tecniche e di business e sono questi profili i veri catalizzatori di attività e fatturati per le aziende.
Con questi profili difficilmente sorgono problemi di efficienza ed efficacia delle strutture … perché si tratta di Manager che hanno già dimostrato sul campo, ed a tutti i team coinvolti, di essere tecnici ed esperti di business allo stesso tempo…

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